Al via il Protocollo per lo Sviluppo Sostenibile di Regione: 54 le adesioni

Pubblicata il 19 set 2019

Ha preso il via da Palazzo Pirelli la nuova sfida di Regione Lombardia, lanciata con la firma del Protocollo per lo Sviluppo Sostenibile. L’ambizione è quella di fare del territorio che è già motore economico del Paese una ‘locomotiva sostenibile’, in grado di trainare la transizione nazionale a nuovi modelli di sviluppo.

La sfida

Per conquistare questa leadership, Regione ha scelto la strada di politiche e pratiche co-progettate insieme al territorio. Per questo ha chiamato a raccolta associazioni attive sui temi ambientali, quelle delle categorie economiche e sociali e le istituzioni lombarde.

A loro ha chiesto anzitutto di diffondere in modo capillare tra i propri associati la conoscenza dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, fissati dall’ONU con l’Agenda 2030 (che traccia l’insieme dei traguardi da raggiungere a livello globale entro quella data). Allo stesso tempo, il Protocollo vincola anche ad assumere impegni concreti - che le associazioni hanno tre mesi di tempo per formalizzare -, declinati a partire dalle proprie competenze e dalle proprie specificità (l'elenco dei sottoscrittori e il testo del Protocollo si trovano in fondo alla pagina dedicata, a questo link).

In 54 dunque hanno risposto all’appello e sottoscritto, la mattina del 18 settembre, il Protocollo (vedi l’elenco in allegato). Alla presenza anche di un rappresentante dell’ONU, intervenuto a testimoniare l’interesse per un’iniziativa che chiede un’assunzione di responsabilità in prima persona a tutti i protagonisti dello sviluppo del territorio.

Fontana: impegni rispettati

In questo video il commento del presidente di Regione Lombardia, primo firmatario con l’assessore all’Ambiente e al Clima Raffaele Cattaneo e quello allo Sviluppo Alessandro Mattinzoli:

 

 

“La definizione di obiettivi comuni tra i vari sottoscrittori, che rappresentano il mondo associativo, dell’industria, delle imprese, dei sindacati, va nella direzione dell'applicazione dell'Agenda 2030 dell'Onu e di un futuro di sviluppo sostenibile, ponendo, ancora una volta, Regione Lombardia all'avanguardia anche in questo settore - ha detto poi il presidente Fontana -. E sono molto lieto che tra i sottoscrittori ci sia anche il mondo della formazione, perché la sensibilizzazione nei confronti dei giovani è fondamentale per la costruzione di un futuro migliore”.

“L’ambiente è il nuovo nome dello sviluppo - ha sottolineato da parte sua Cattaneo -. In una realtà complessa e articolata come quella della nostra Regione, il Protocollo è lo strumento che può catalizzare l’impegno della società lombarda, delle imprese e delle istituzioni nel conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile e promuoverne lo sviluppo. Abbiamo voluto coinvolgere da subito le rappresentanze istituzionali, associative, il mondo delle università, le parti sociali ed economiche perché ciascuno fornisca un proprio contributo attivo e concreto. Serve infatti una grande alleanza tra ecologia ed economia, tra ambiente e imprese”.

“Non una firma formale ma un patto. Questo è il senso della firma di oggi:
lavorare in sinergia - ha commentato infine Mattinzoli -. L’assessore Cattaneo e il presidente Fontana sono stati molto chiari: sostenibilità, difesa dell’ambiente ed ecologia non solo come necessità ma anche come grande opportunità di sviluppo e di lavoro”.

Tra i primi sottoscrittori, molte delle associazioni già aderenti al Patto per lo sviluppo e all’Osservatorio regionale per l’Economia circolare e la Transizione energetica. Le adesioni spaziano dall’ANCI a Confindustria, da tutte le università lombarde a colossi come ENEA ed ENI; dalle associazioni degli agricoltori e quelle degli artigiani, oltre a sindacati e associazioni ambientaliste.

E dunque c’è chi cercherà di implementare tecnologie innovative per un’agricoltura con una minore impronta ambientale, chi farà formazione, chi metterà definitivamente al bando l’uso della plastica e chi promuoverà la mobilità sostenibile. Senza contare i progetti specifici avviati.

La ‘mobilitazione’ lanciata dal Protocollo non si ferma però all’iniziativa di lancio. Nei prossimi mesi infatti sarà possibile aderire via via al Protocollo, con l’impegno a una verifica periodica degli impegni presi.