Ecco gli imballaggi ecosostenibili di Agripak, riciclabili al 90%

Pubblicata il 19 ago 2019

Dà vita a imballaggi ecosostenibili e di qualsiasi forma: è sia un procedimento, sia un macchinario brevettato per la lavorazione del materiale termoplastico (ovvero una plastica che si modella grazie al calore). Ecco Agripak. Quella messa a punto è un’invenzione la cui brevettazione è stata sostenuta da Regione Lombardia con Fondi Europei POR FESR 2014-2020, attraverso le risorse messe a disposizione dal bando Innodriver nel 2017.

Questo packaging dall’impatto ambientale praticamente nullo – è infatti riciclabile al 90% - può essere utilizzato in molteplici settori: dall’alimentare alla logistica industriale, dall’automotive alla pubblicità, dall’agricoltura alla gestione dei rifiuti, fino al settore nautico. Notevoli quindi i vantaggi per l’ambiente: tra gli obiettivi centrali del brevetto infatti c’è la riduzione dell’utilizzo di 22 mila tonnellate di materiale termoplastico vergine grazie all’impiego di materiale riciclato.

Tra i 17 obiettivi previsti dall’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile l’obiettivo 12 sollecita un consumo e una produzione responsabili. Ecco quindi un esempio di come impiegare la tecnologia per lo sviluppo di nuovi modelli di produzione sostenibili, in un’ottica di economia circolare: l’imballaggio invece di finire in discarica verrebbe riciclato quasi totalmente.

Le ricadute concrete sul territorio quindi riguardano principalmente l’Area di Specializzazione intelligente (S3) del Manifatturiero Avanzato e cioè la produzione con processi innovativi; ma anche quella dell’Agroalimentare (AG3-Alimenti sicuri per un consumo sostenibile). L’area di maggiore impiego del prodotto è quella del packaging destinato agli alimenti: in particolare l’imballaggio, stoccaggio e trasporto del pesce.

Il progetto prevede anche l’attivazione di 9 partenariati – con un incremento di 18 nuovi posti di lavoro distribuiti tra i partner - con imprese da tutto il territorio dell’Unione Europea: dalla Spagna al Portogallo all’Italia, dalla Francia alla Germania dalla Svezia, dalla Bulgaria alla Polonia fino alla Grecia.